Olle con decorazione "a stuoia" da Rocchicella (CT)

Non c’è dubbio che l’economia bizantina sia cambiata radicalmente rispetto alla fase iniziale. Sebbene si tratti di una economia mista, il ruolo dello Stato sembra essere stato fondamentale adattandosi ed evolvendosi in modo da garantire la sopravvivenza dell’Impero all’interno di un Mediterraneo politicamente diviso e instabile. Sarà necessaria la comprensione dell’ambiente e dell’uso del suolo, nonché il ruolo delle specie animali e vegetali domestiche e selvatiche nell’economia bizantina, in particolare attraverso la valutazione dei resti paleobotanici e faunistici; e in questo senso c’è ancora molto da scoprire.

Il lavoro recente nel Salento, ad esempio, ha mostrato segni di macellazione sulle ossa equine risalenti al X secolo, sebbene l’ippofagia sia considerata una pratica recente. D’altra parte, gli scavi a Lecce, a partire dai quali l’introduzione nell’area delle fave grandi (una variante di vicia faba minor) deve, al momento, datarsi ad epoca normanna, suggeriscono forse una crescita sia nell’uso di tali legumi nell’alimentazione che nel miglioramento dei terreni agricoli attraverso l’uso di azoto in agricoltura dopo la fine della dominazione bizantina. Per quanto riguarda la produzione di beni, verrà analizzato anche il livello tecnologico raggiunto dai diversi artigiani nei vari contesti. Sia Siracusa che Taranto probabilmente hanno svolto un ruolo significativo nella produzione di articoli “di lusso” (gioielli e altri oggetti in metallo, libri, seta, papiri ecc.) e di oggetti giornalieri (ceramica, vetro, cuoio, oggetti d’osso e di legno, tessuti, ecc), ma lo sviluppo economico generale della popolazione si sarà basato sulla graduale diffusione della produzione (tessile, ferro, rame, ecc) in particolare negli insediamenti rurali. L’avvento del fabbro del villaggio, per esempio, appare generalizzato a partire dal X secolo, anche se questo dovrà essere verificato attraverso l’identificazione di forni e scorie datati. Attraverso l’analisi comparativa della cultura materiale bizantina e altomedievale, con particolare riferimento alla ceramica, metallo, vetro, pietra (macine, elementi architettonici) l’attenzione sarà focalizzata sulla comprensione dei meccanismi storici di produzione/ridistribuzione delle materie prime e dei beni, sul riconoscimento delle reti di scambio delle merci, lavoratori artigiani, nonché sul trasferimento tecnologico, sul gusto e sulle mode.

Le ceramiche invetriate al piombo (vetrina pesante o ‘Forum Ware’), e in particolare il cosiddetto scaldavivande, sembrano avere una marcata distribuzione all’interno dell’impero bizantino, forse riflesso di una predilezione per piatti specifici della cultura ‘bizantina’ (quali ad esempio il turco mangal). In Italia, oltre a Roma, che era strettamente legata a Bisanzio, venivano prodotti scaldavivande in Sicilia, nel sud della Puglia (Otranto) e forse a Napoli.

In effetti, lo studio della ceramica è particolarmente importante, e a tal proposito si procederà con la pubblicazione definitiva della produzione altomedievale di Otranto.

L’analisi degli oligoelementi in ceramica attraverso gascromatografia e spettrometria di massa (GC-MS) è importante per lo studio della dieta e della società. Se confrontate con i dati faunistici e botanici e, preferibilmente, con analisi isotopiche stabili di esseri umani e animali, queste analisi non solo forniscono informazioni sull’uso degli oggetti, ma aiutano anche a capire la natura del paesaggio e sfruttamento delle risorse. Il progetto intende analizzare diverse ceramiche, dalle onnipresenti anfore da trasporto globulari (per le quali le analisi, in via preliminare, indicano il vino quale contenuto principali), prodotte tra l’altro vicino Napoli, a Otranto e probabilmente in Sicilia, alle pentole che, insieme a studi contestuali sui manufatti, potranno fare luce su economia e nutrizione. Questo approccio implica lo studio di siti campionati come casi-studio per la nostra panoramica interdisciplinare, in modo da comprendere meglio le relazioni tra gli oggetti e i sistemi politici, sociali e culturali in cui sono stati fabbricati o utilizzati. Si utilizzeranno le analisi di sezioni sottili utili per identificare la possibile provenienza di ceramiche selezionate e significative e di prodotti in pietra come le macine.