Il villaggio bizantino a Supersano (LE) (ricostruzione Inklink, Firenze)
Le aree esaminate nel progetto beneficiano di studi pregressi sull’insediamento tardo antico e medievale. Molti territori sono stati sottoposti a un’indagine di superficie e gli scavi hanno contribuito a caratterizzare gli insediamenti, le tecniche di costruzione e la cultura materiale. Nondimeno, la continuazione della ricerca necessita l’ampliamento della base di dati oltre il VI secolo (spesso visto come momento di cesura), nonché di superare visioni parziali in modo da consentire una valutazione integrata dei dati. Ciò richiede una formalizzazione uniforme delle informazioni in modo da definire e confrontare i tipi di insediamenti (città, fattorie, villaggi, approdi, kastra, monasteri), la loro natura (centri urbani, di culto o d’élite, porti e aree lagunari, emporia, siti produttivi, insediamenti agricoli, ecc) e il loro ruolo nel network.
La questione delle città deve essere esaminata in modo da valutare il loro carattere originario in età romana e valutare i loro successivi livelli di urbanizzazione, da capitali di thema come Reggio, a piccole entità come Oria, nei pressi di Taranto, oggetto di recenti scavi. Un esempio, a tal proposito, riguarda il recinto rettangolare, la cosiddetta “Cittadella Nicolaiana”, a Bari, che ricorda il recinto del X secolo ad Amorium, Turchia, e per il quale non è chiaro se si tratti o meno di una caratteristica tipica ‘urbana’.
Lo studio dei modelli insediativi si propone anche di elaborare informazioni sulle dinamiche demografiche. L’approccio globale qui perseguito, relativo all’insieme dei territori bizantini nell’Italia meridionale, dovrebbe aiutare a valutare le analogie e le peculiarità delle tendenze nelle diverse aree geografiche.
Questioni aperte riguardano, inoltre, i primi villaggi e la loro prima comparsa: pochi sono stati scavati e potrebbero non essere rappresentativi.
Un’attenzione specifica verrà data anche al fenomeno dell’insediamento medievale in grotta, una caratteristica della maggior parte dei territori esaminati in questo progetto. Sebbene l’insediamento e la vita in grotta fosse un fenomeno globale, diffuso in vari momenti della storia e fortemente legato alla formazione geologica del territorio, l’Italia meridionale bizantina è caratterizzata da un’alta incidenza di siti localizzati nelle aree carsiche, dalla Sicilia alla Puglia, dove gli edifici rupestri (in aree urbane e rurali) probabilmente coesistevano insieme a strutture costruite. L’assenza di rigorosi scavi archeologici per tali siti non consente un’accurata valutazione del fenomeno. In mancanza di studi esaustivi il progetto si propone di comprendere meglio la cronologia del fenomeno, le caratteristiche e ruolo, all’interno di schemi di insediamento più generali.
Ulteriore attenzione sarà riservata allo studio delle tipologie edilizie e modificazioni nelle tecniche costruttive. Oltre al frequente riuso delle antiche strutture romane, la cosiddetta “invisibilità archeologica” del primo medioevo è in parte dovuta a un uso diffuso di materiali facilmente degradabili (terra, legno, ecc.) per nuove costruzioni nel corso della seconda metà del X secolo. Solo di recente scavi in Puglia (Supersano; Canosa) e nel sud della Calabria (Bova) hanno mostrato l’esistenza di edifici con un fondo ribassato (tipo Grubenhäuser) in epoca bizantina, un tipo di costruzione associata al mondo barbarico.
Gli scavi di Contrada Edera (Bronte) di Rocchicella (Mineo), di Mussomeli, in Sicilia hanno, invece, rivelato la presenza di edifici circolari con basamento in pietra a secco.
Tutti questi edifici sono estranei a ciò che è stato generalmente considerato bizantino, ponendo la domanda se esse rappresentino tipologie importate, connesse ai movimenti di popolazione o se, in effetti, possano essere il risultato del riaffiorare di tradizioni locali.
E’ necessario infine affinare la datazione e inquadrare all’interno della storia dello sviluppo economico e tecnologico il ritorno all’utilizzo della pietra, in particolare della pietra concia e delle tegole di copertura.